San Giovanni ad Insulam, tutte le info e la storia

Tipologia: PUNTI di INTERESSE

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Contatti

Tel: 0861.1886045 (Associazione Le Tre Porte).
Per la visita è possibile sia contattare l’associazione Le tre porte, sia richiedere le chiavi al Bar/Ristorante adiacente San Giovanni ad Insulam.

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San Giovanni ad Insulam, conosciuta anche come chiesa di San Giovanni al Mavone (dal fiume omonimo), accoglie i visitatori in viaggio verso Isola del Gran Sasso. Il suo campanile, immerso nella vegetazione, si nota dalla strada e attira la curiosità di numerosi turisti.

La chiesa faceva parte di un complesso abbaziale benedettino di cui restano poche tracce, ancora visibili all’esterno. Si tratta di uno dei monumenti più belli e suggestivi della Valle Siciliana, assolutamente da vedere assieme alla vicina Abbazia di Santa Maria di Ronzano.

Storia di San Giovanni ad Insulam

La storia di San Giovanni ad Insulam è ancora misteriosa. Alcuni affermano che le sue origini risalgano al periodo romano e che fosse sorta su un tempio allora consacrato al dio Marte. Il nome Mavone, secondo alcuni studiosi, deriverebbe dal latino Mavors, antico nome associato al dio Marte.

L’ampia cripta di San Giovanni ad Insulam è la costruzione più antica e sembra risalire all’XI sec. Solo nel XII sec. iniziò la costruzione della chiesa, che subì ulteriori modifiche nel corso del XIII sec., epoca a cui risalirebbe anche il campanile

Purtroppo, i documenti relativi alla storia di San Giovanni ad Insulam sono scarsi, pertanto sono poche le notizie arrivate a noi. Sappiamo però, che nel 1184 la chiesa fu citata in un decreto di papa Lucio II, ne deriva che la chiesa doveva essere già esistente a quell’epoca. 

L’esterno e il portale

L’esterno di San Giovanni ad Insulam si presenta con una facciata in pietra a coronamento orizzontale, ornata da una finestra centrale (forse un rosone) e due bifore in stile pugliese situate ai lati del portale, difficili da trovarsi nell’architettura abruzzese. 

Eleganti archetti pensili abbelliscono il perimetro, interrompendosi bruscamente sul campanile a vela, visibilmente posteriore rispetto alla struttura originale della chiesa. Il campanile appare di fattura più rozza e si conclude con i due fornici della vela. Ai fianchi della chiesa ci sono piccole finestre e un portale secondario sul fianco destro, decorato con motivi vegetali. 

Consigliamo di prendersi qualche minuto per ammirare la bellezza del portale principale in pietra, scolpito con figure di mostri, di animali e vegetali. In basso a destra e sinistra si notano le immagini di due leoni, a destra ci sono due colombe, un grifo e un drago che mangia un serpente, mentre a sinistra si vedono un drago, una leonessa e due uccelli. 

Curiosità: lo studioso Gavini (fu storico dell’arte e architetto) affermò che la facciata di San Giovanni ad Insulam – a terminazione piana – fosse il primo esempio in Abruzzo di un genere architettonico che divenne molto celebre nel territorio, soprattutto nell’area dell’aquilano. All’Aquila, infatti, le chiese con facciata a terminazione piana sono numerosissime, la basilica di Collemaggio ne è l’esempio più famoso. 

Interno e cripta

L’interno di San Giovanni ad Insulam è a tre navate e presenta una sola abside, dove restano tracce di un affresco del 1421 con Cristo Redentore in una mandorla, posto tra Maria e San Giovanni Battista (a cui la chiesa è intitolata). Lo spazio è su due livelli con una scala che collega l’area destinata ai fedeli al presbiterio. L’ambiente è a tre navate con sei arcate che culminano nell’arco trionfale. 

Da notare i capitelli scolpiti e le pietre decorate (forse di riuso) visibili sulle pareti.

La cripta si trova al di sotto del presbiterio e vi si accede tramite aperture a destra e a sinistra. Lo spazio è quadrangolare, illuminato da piccole finestre e realizzato in pietre tagliate grossolanamente. L’interno è diviso in tre navate, la centrale è più grande e presenta un abside con un altare. 

Il monastero

I ruderi che si trovano all’esterno della chiesa di San Giovanni ad Insulam sono i resti del monastero. Un corpo lungo e stretto accoglieva le celle dei monaci, un’ampia sala doveva fungere da refettorio e da luogo per il lavoro e la vita di comunità. Il convento fu probabilmente distrutto da un incendio o dal crollo causato da un terremoto.

Un consiglio: il paesaggio visto da San Giovanni ad Insulam dona suggestioni uniche. I resti del monastero sembrano quasi seguire la forma delle montagne sullo sfondo e al tramonto la luce che avvolge la chiesa è davvero fiabesca. Consigliamo di fermarsi qualche minuto anche all’esterno, per godere appieno della bellezza del luogo. Una foto ricordo è d’obbligo per portare con sé la magia dell’Abruzzo.

Come arrivare a San Giovanni ad Insulam

Consulta la mappa qui di seguito per capire come raggiungere la chiesa di San Giovanni ad Insulam di Isola del Gran Sasso in macchina, a piedi o in bicicletta. 

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