Isola del Gran Sasso – nome completo Isola del Gran Sasso d’Italia – è un bellissimo borgo in provincia di Teramo in Abruzzo. Sorge in una vallata alle pendici del Gran Sasso tra i fiumi Mavone e Ruzzo (il nome, infatti, deriva dalla sua particolare posizione geografica).
Curiosità: la vallata prende il nome di Valle Siciliana, che nulla ha a che fare con la famosa isola nel Bel Paese. Si ritiene che il nome derivi dalla via Cecilia che attraversava l’area a nord.
In questo contenuto puoi conoscere brevemente la storia di Isola del Gran Sasso, ma se non vuoi perdere nemmeno un dettaglio puoi leggere la guida completa. Ami gli indovinelli e gli enigmi? Visita la sezione dedicata ai giochi e divertirti con Valle delle Abbazie!
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Isola del Gran Sasso territorio strategico
Nonostante nei pressi di Isola del Gran Sasso siano state trovate tracce di insediamenti del periodo neolitico, le prime testimonianze risalgono solo al 1063 quando Isola viene citata in un documento. Più tardi, nel 1120, Berardo vescovo aprutino infeuda Insula ai conti d’Aprutium Enrico e Matteo.
Nel 1150 il castello di Isola era annoverato tra i beni di Oderisio di Collepietro, feudatario di Pagliara. I Collepietro-Pagliara dominarono la Valle Siciliana fino al 1293. Circa nel 1336 Isola passò agli Orsini che possedettero il feudo fino al 1404 e poi di nuovo, con una breve pausa, fino al 1526.
Curiosità: nel 1419 furono redatti gli Statuti dell’Università dell’Isola i più antichi ritrovati nella provincia di Teramo e l’unico documento in lingua volgare della zona.
L’ultimo degli Orsini ad avere il dominio su Isola del Gran Sasso fu Camillo Pardo e nel 1526 la Valle Siciliana fu donata agli Alarcón y Mendoza, nello specifico a Ferdinando de Alarcón. Una sua testimonianza resta su una lapide della cappella del battistero situata nella chiesa parrocchiale di Isola del Gran Sasso. Gli Alarcón y Mendoza governarono sul territorio fino al 1806 quando fu abolito il sistema feudale.
Carboneria e brigantaggio a Isola del Gran Sasso
Nel 1821 a Isola nacque la società segreta Carboneria con ben 52 iscritti tra i quali figuravano varie personalità illustri della zona. Dopo l’Unità d’Italia ci furono nell’area svariati episodi di brigantaggio, con bande violente che razziavano e predavano.