Anche un piccolo paese come Cellino Attanasio può vantare le sue eccellenze, che hanno dato una notevole influenza all’arte ed alla cultura italiana e non solo.
Tra di esse, spiccano il poeta Vincenzo Marcellusi, l’omeopata Rocco Rubini e il fotografo Luigi Dati.
Vincenzo Marcellusi è considerato uno dei maggiori esponenti del cenacolo crepuscolare di Sergio Corazzini. Nato a Cellino Attanasio il 19 marzo 1886, si laurea in lettere all’Università di Roma. In questa città conosce Guido Gozzano, di cui diventerà amico.
Marcellusi svolge le sue prime fatiche letterarie pubblicando liriche di simbolisti francesi sulla rivista “La Vita Letteraria”. La sua poesia è profondamente ispirata, oltre che al simbolismo d’oltralpe, anche da grandi autori come Pascoli e D’Annunzio.
Tra le sue opere più famose, da ricordare i “Poemi occidentali”, nel quale si raccolgono le liriche della maturità, e anche la tragedia teatrale “Nadeida”, che venne rappresentata al teatro Adriano di Roma nel 1921.
Dopo aver vissuto una vita tra Cellino, Roma, Bologna accanto alla sua moglie Vittoria Obletter, Marcellusi morì a Chieti il 7 agosto 1962.
Rocco Rubini, nato nell’allora Cellino il 4 ottobre 1800, è riconosciuto ad oggi come uno dei maggiori maestri della pratica omeopatica anche a livello internazionale.
La sua infanzia è funestata da gravi lutti familiari. Nel 1807 il padre Settimio è vittima di un episodio di brigantaggio nel bosco di Monteverde, e nel 1809 perde anche la madre Maria Antonia. Ciò porta lui e i suoi fratelli Camillo e Cristoforo a ricevere accoglienza a casa di uno zio a Teramo.
Nel 1820, spinto dalla sua passione per la medicina, si reca a Napoli, dove studierà per quattro anni nello storico Ateneo e conseguirà la laurea in Medicina. Cinque anni dopo torna a Teramo, dove viene nominato Protomedico della Provincia.
Il ritorno a Cellino nel 1828 non è facile, visto che la polizia del luogo non ha mai visto di buon occhio la famiglia Rubini, forse a causa delle idee liberali per cui morì il padre e dell’appartenenza di Rocco e suo fratello Cristoforo alla Giovine Italia. Difatti nello stesso anno il fratello fu arrestato, condannato all’impiccagione e rinchiuso nel carcere del Coccodrillo a Napoli. Il fratello dopo una lunga battaglia, lo salvò dalla pena capitale.
Nel 1839 si trasferisce stabilmente a Napoli, dove raccoglierà i suoi primi “successi” di terapia omeopatica. Una su tutti la celebre “canfora” contro il colera, che salverà 391 persone dalla terribile malattia. Nonostante ciò, la terapia omeopatica non verrà mai riconosciuta seriamente come una vera e propria scienza.
Rubini muore nel 1888 lasciando la moglie Rosa e una figlia, Maria.
Luigi Dati si può dire che sia stato, con le dovute proporzioni, il Leonardo da Vinci cellinese.
Nato a Cellino il 15 aprile 1906, la sua attività ufficiale era quella di fotografo, ma nonostante ciò praticò in maniera assidua parecchie attività quali canto, musica, direzione di coro, astronomia, ipnotismo, bioenergetica. Fu anche inventore: difatti egli aveva costruito e usava in casa, a 30 anni dalla sua invezione ufficiale, un timer rudimentale che funzionava con l’uso di orologi, lattine e una molletta di bucato.
Le sue foto, che firmava con lo pseudonimo di “Foto Addati”, rappresentavano la vita, i volti, le tradizioni, il folklore di Cellino Attanasio. Insomma, grazie alle sue fotografie si può intraprendere un vero e proprio viaggio nel tempo nella storia recente del paese che lo ha accolto e amato per tanti anni.
Morì il 29 giugno 1983.
Il paese di Cellino offre, inoltre, tanti particolari meno conosciuti che testimoniano la sua lunga storia ed importanza.
Per chi vuole conoscere ulteriormente Cellino, è imperdibile l’appuntamento col Giro dei Fontanili previsto per sabato 13 giugno, dalle ore 16.